Un confronto atteso, a Roma, promosso da Origin Italia, tra i 24 Consorzi di tutela riconosciuti dal ministero e le istituzioni. Ben  50 oli DOP e IGP lungo tutto il territorio italiano che sono la  rappresentazione del patrimonio varietale olivicolo di cui il paese e’ ricco. Il consorzio di tutela olio dop monti iblei presente con il presidente Giuseppe Arezzo e l’agronomo Umberto Godano.

 Sono stati presentati da Ismea i  dati aggiornati sulla produzione e i  consumi dell’annata che si sta portando a conclusione che si è rilevata una delle più complicate degli ultimi anni dal punto di vista produttivo.  Un comparto che ha grandi potenzialità di crescita proprio a partire dal valore dei territori d’origine.

Con 50 oli extravergine d’oliva DOP  e IGP, l’Italia, è  il Paese più rappresentativo a livello comunitario e mondiale per numero di riconoscimenti d’origine. Dai terrazzamenti liguri alle colline umbre o toscane, dalle piane pugliesi alle valli siciliane, dalle pendici dei monti abruzzesi ai laghi, l’extravergine d’oliva italiano si esprime con oltre 500 varietà di olive. A conclusione dei lavori, l’intervento del Ministro dell’agricoltura, sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida. Al termine una degustazione di oli EVO,  DOP e IGP.

 

Appuntamento al teatro Sciasca, a Chiaramonte Gulfi, venerdì 24  novembre, con un convegno promosso dal quotidano LA SICILIA e da Dse pubblicità su olio e  formaggi dal titolo: “oli e formaggi dell’altopiano ragusano”. 

Le olive si colorano, maturano,  e danno  il via alla nuova campagna che fa i conti con i cambiamenti  climatici. Il caldo anomalo nel periodo della fioritura e la siccità prolungata hanno inciso fortemente sulla produttività.

Una produzione in calo specie in alcune aree della zona di Chiaramonte Gulfi e nel ragusano e una produzione più capiente nella zona collinare di San Giacomo, Ferla e Buccheri. Produzione dell’olio dop monti iblei in calo  ma di alta qualità. L’olio  potrà essere immesso in commercio solo dopo aver superato i rigidi esami dell’organismo di controllo.

Un prodotto di altissima qualità- spiega Giuseppe Arezzo, presidente del Consorzio di tutela olio dop monti iblei –che continua ad essere apprezzato nei mercati esteri, nella ristorazione di alta qualità e nelle botteghe con prodotti  di nicchia. Al clima impazzito si è aggiunta anche la crisi energetica con cui gli operatori  stanno facendo i conti da parecchi mesi . L’olivicoltore lavora mesi e mesi per gettare le basi per un olio di elevata qualità. Il consumatore -continua il presidente Arezzo -può riconoscere il prodotto  leggendo ed individuando in etichetta il marchio comunitario DOP (Denominazione di Origine Protetta)  che da una  garanzia che quell’olio è stato sottoposto a severi controlli di tracciabilità e all’analisi organolettica di un Panel ufficiale”.

Le varietà più coltivate sono: la Tonda Iblea, la Moresca e la Nocellara Etnea o Verdese, di nuova introduzione, a seguito dell’approvazione della modifica del disciplinare di produzione, la Biancolilla e la Zaituna (cultivar antica detta Siracusana già presidio Slow Food).L’ampia gamma di profumi e sapori che le tre varietà principali di oliva sono in grado di esprimere, consentono di ottenere oli unici ed inimitabili.

 

È stato firmato dal ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, dopo l’intesa raggiunta in Conferenza Stato Regioni lo scorso 12 luglio, lo schema di decreto recante interventi per la filiera agroalimentare dei prodotti DOP-IGP sul “Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura”. Il provvedimento, per un importo complessivo pari a 25 milioni di euro, individua le modalità e i criteri di ripartizione del fondo individuato per finanziare le attività di promozione nazionale ed internazionale delle indicazioni geografiche

Possono beneficiare dell’intervento i 168 Consorzi di tutela delle DOP – IGP del settore agroalimentare legalmente riconosciuti.  

Il consorzio di tutela olio dop monti iblei, con il presidente Giuseppe Arezzo e il tecnico agronomo, Umberto Godano, sta realizzando un progetto ad hoc da presentare al Ministero per promuovere il Consorzio secondo le linee guida del decreto.

Si tratta di una grande opportunità-spiega il presidente Giuseppe Arezzo -che vogliamo assolutamente sfruttare. Risorse del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste che  serviranno per promuovere il consorzio e le aziende in eventi e manifestazioni di carattere nazionale e internazionale. Tra gli obiettivi indicati dal decreto, la commercializzazione dei prodotti agroalimentari a marchio dop, una migliore comunicazione sulla loro origine, caratteristiche e qualità e lo sviluppo della sostenibilità dei processi produttivi. Il nostro progetto sarà illustrato, come sempre, ai nostri consorziati, attraverso i nostri canali istituzionali”.

Una vetrina d’eccezione dinanzi alla Commissione dell’International Institute of Gastronomy, Culture, Arts and Tourism – cinque componenti in rappresentanza di altrettanti stati europei – dal cui responso dipende se la Sicilia sarà la “Regione gastronomica d’Europa 2025”. Il presidente del Consorzio di tutela, Giuseppe Arezzo, nella sede di Progetto Natura, ha illustrato le attività del consorzio, le iniziative di promozione e i progetti di collaborazione con gli  istituti scolastici (alberghiero e agrario) del territorio. Un tema, quello legato al mondo della scuola, che ha suscitato grande interesse.  Una full immersion, alla presenza dei consorzi di tutela, che hanno voluto testimoniare la tipicità delle produzioni agroalimentari nella provincia più agricola della Sicilia.
Il riconoscimento è assegnato, ogni anno, dall’Istituto internazionale di gastronomia, cultura, arti e turismo (Igcat) a una o più città, o regioni europee, che si distinguono in attività di sensibilizzazione sull’unicità culturale e alimentare, di stimolo della creatività e dell’innovazione gastronomica e ancora che si mettono in evidenza per iniziative di educazione a una alimentazione più sana . La Sicilia potrebbe essere la prima regione italiana a centrare l’obiettivo del riconoscimento.

Il consorzio di tutela al Cous Cous Fest a San Vito Lo Capo dal 15 al 24 settembre. Uno stand promozionale all’interno del padiglione della Cia (confederazione italiana agricoltori) che ha voluto la presenza del consorzio. Oltre al materiale pubblicitario, il Consorzio, parteciperà alla tavola rotonda dedicata alle misure di promozione destinate alle produzioni certificate. L’evento (CIA MEETING 2023) dedicato al tema “Dop Economy- Sviluppi e Prospettive del modello Sicilia” con l’obiettivo di sottolineare le specificità della Sicilia nel campo dell’agricoltura e della biodiversità, mettendo a fuoco i relativi risvolti socio-economici legati alla qualità dei prodotti certificati secondo i protocolli nazionali ed europei. Il Cous Cous Fest è un festival internazionale che fa incontrare mondi diversi, mette insieme le eccellenze enogastronomiche, artistiche e culturali. L’obiettivo della manifestazione è quello di celebrare un ingrediente povero, radicato nell’area mediterranea, attraverso una gara internazionale tra chef, capace di aggregare, nel nome del cous cous, popoli, storie, tradizioni e culture differenti.

 

 

 

 

 

Un tour tra le “eccellenze” del territorio siciliano. Tra le aziende agroalimentari che producono ed esportano il made in Sicily. Tappa anche nel ragusano di una delegazione di Igcat, international institute of gastronomy, culture, arts and tourism. La Sicilia sarà candidata al riconoscimento di “European Regions of Gastronomy”, ossia regione gastronomica d’Europa per il 2025.

Si tratta di un riconoscimento assegnato, ogni anno, dall’Istituto internazionale di gastronomia, cultura, arti e turismo (Igcat) a una o più città, o regioni europee, che si distinguono in attività di sensibilizzazione sull’unicità culturale e alimentare, di stimolo della creatività e dell’innovazione gastronomica e ancora che si mettono in evidenza per iniziative di educazione a un’alimentazione più sana e di miglioramento degli standard del turismo sostenibile. L’obiettivo è valorizzare i tratti distintivi delle culture alimentari territoriali e rafforzare il benessere delle comunità. Nella sede di Progetto Natura, alla zona industriale di Ragusa, martedì 5 settembre, l’atteso confronto con i consorzi di tutela (presente anche il consorzio di tutela olio dop monti iblei) e la delegazione di Igcat.

Una presenza “istituzionale” , voluta da Slow Food, per promuovere le eccellenze del territorio. A Donnalucata, in occasione dell’esibizione delle frecce tricolori, il consorzio di tutela olio dop monti iblei, ha voluto essere presente con materiale promozionale con la presenza di migliaia di visitatori che hanno ammirato lo stand di Slow Food e il villaggio aeronautico interattivo, sul lungomare di via Marina. Nel pomeriggio di domenica, lo spettacolo “in aria”, della pattuglia acrobatica dell’aeronautica militare. Una festa per celebrare i cento anni dell’aeronautica (23 marzo 1923).

Il cesto delle eccellenze. Con i prodotti a marchio dop, Igp  e  presidi slow food apprezzati e conosciuti in tutto il mondo. Una visita istituzionale di Luca De Carlo, presidente della commissione Industria, Commercio, Turismo, Agricoltura e Produzione agroalimentare di Palazzo Madama. Un  confronto, nella sede di Progetto Natura, a Ragusa, alla presenza dei senatori Salvo Sallemi, Salvo Pogliese e del deputato regionale Giorgio Assenza sui temi legati allo sviluppo delle imprese, alla tutela del made in Italy e alla crisi delle imprese agricole. Il consorzio di tutela olio dop monti iblei presente all’incontro con Umberto Godano e Giuseppe Rosso.

Da 23 anni -ha detto nel suo intervento, Giuseppe Rosso, componente del Cda dal consorzio di tutela olio dop monti iblei -tra mille difficoltà siamo riusciti a fare conoscere e apprezzare i  nostri prodotti in giro per il mondo. Il Governo dovrebbe avviare una campagna promozionale per pubblicizzare in ambito nazionale le dop. Oggettivamente, tra i consumatori, c’e’ ancora  tanta confusione’.

Il senatore De Carlo ha illustrato gli interventi in itinere del governo assicurando la sua presenza alla prossima Fiera Agroalimentare a Ragusa e una delegazione di imprese potrà portare le istanze del comparto in audizione al Senato. Il Governo ha voluto dare un segnale chiaro della propria volontà di riconsegnare al settore il ruolo da protagonista che gli spetta. L”idea alla base di questa scelta è quella di traghettare il mondo agricolo in un sistema di valori e maggiori tutele, che trova nel concetto di sovranità alimentare l’affermazione del made in Italy agroalimentare, delle tradizioni, delle produzioni e dei territori rurali, con una forte identità e un rinnovato protagonismo.