Un prestigioso riconoscimento per i produttori d’olio. A vincere questa XXIX edizione del Premio Nazionale Ercole Olivario,  ed avere come prestigioso riconoscimento il tempietto dell’ercole Olivario, saranno i primi classificati di ciascuna delle due categorie in gara (dop/igp ed extra vergine) per le tipologie fruttato leggero, fruttato medio e fruttato intenso.

Gli ulteriori 6 premi vengono assegnati, indifferentemente dalla categoria, in modo proporzionale al numero di oli presenti in ciascuna tipologia di fruttato. In ogni caso per ciascuna tipologia di fruttato non vengono assegnati più di 3 premi. Saranno assegnati inoltre  5 award speciali. Sono nove le aziende della Sicilia, con dieci oli extravergine di oliva, ad aver superato le selezioni regionali ed a concorrere al premio.

“Crescita e innovazione – spiega il presidente del consorzio di tutela dell’olio dop Monti iblei, Giuseppe Arezzo – la Sicilia si conferma una delle regione leader per la produzione di olio di altissima qualità. Il merito va ai nostri straordinari produttori che hanno saputo reggere, seppur tra mille difficoltà, al momento davvero difficile che stiamo vivendo. L’olio dop dei monti iblei è riuscito, anche in questa edizione del premio, a dare un valore aggiunto. L’auspicio che ci sia, d’ora in avanti, il sostegno di cui tanto si parla da parte delle istituzioni con particolare riferimento alla regione Sicilia con i  fondi europei”. L’innovazione e la passione dei giovani in agricoltura porta le loro aziende ad avere una marcia in più. “Molte di queste aziende sono gestite da giovani imprenditori e da donne – aggiunge Arezzo –questo è un dato estremamente positivo che ci fa ben sperare per il futuro. Non ci sono solo gli under 35 che portano avanti l’azienda agricola di famiglia, ma anche i giovani agricoltori di prima generazione che, con un altro tipo di formazione, hanno scommesso sulla campagna, vista sempre più come un’opportunità occupazionale e di crescita professionale”.

 

La proclamazione dei vincitori del premio Ercole Olivario  sabato 22 maggio alle ore 10 e 30 a Perugia.  La proclamazione  sarà trasmessa anche in diretta streaming nei canali social del premio (Youtube https://www.youtube.com/channel/UCtO6UkqpMr__XRarQ2xm5Ww/featured, e Facebook https://www.facebook.com/premioercoleolivario/?ref=bookmarks) dando così l’opportunità a tutti di poter seguire questo evento di celebrazione della qualità italiana. La giuria nazionale dell’Ercole Olivario è composta da 16 degustatori professionisti provenienti da tutte le regioni italiane partecipanti al concorso: Davide Iacovella (Abruzzo),  Walter Cricrì (Calabria),  Filomena D’Avino (Campania), Sara Barbieri (Emilia Romagna), Igina De Santis (Lazio), Pio Maria Costa (Liguria),  Gabriella Stansfield (Lombardia),  Giovanni Cavezza (Marche),  Aldo Spedalieri (Molise), Franco Mansullo (Puglia),  Piergiorgio Sedda (Sardegna), Ercole Aloe (Sicilia), Franco Pasquini (Toscana), Gianfranco Betta (Trentino Alto Adige),  Marco Gammaidoni (Umbria) Andrea Benato (Veneto).

 

 

L’olio dop monti iblei tra i banchi di  scuola. Non solo attività di promozione ma una campagna di informazione grazie ad un protocollo d’intesa – dalla durata triennale – tra l’istituto scolastico superiore Guglielmo Marconi di Vittoria e il consorzio di tutela dell’olio dop monti iblei. Un percorso di formazione e di crescita per i futuri maitre e chef con corsi di formazione “mirati”. La scuola, inoltre, potrà essere da supporto per attività di promozione per eventi e manifestazioni. Il messaggio è chiaro: far capire il valore dell’olio e trasferire le qualità salutistiche. L’olio dop è  una eccellenza della nostra gastronomia tipica ma anche un forte elemento culturale e identitario. Con questa iniziativa il consorzio di tutela dell’olio dop monti iblei grazie alla preziosa collaborazione dell’associazione Amira – Ragusa Barocca – ha inteso stimolare sempre di più la conoscenza e l’utilizzo consapevole di oli di qualità certificata in cucina facendo della formazione mirata dei futuri cuochi un fattore cruciale per la crescita professionale degli studenti di oggi.

Siamo molto contenti di questo rapporto di collaborazione con il consorzio di tutela dell’olio dop monti iblei –  spiega la dirigente scolastica dell’istituto di istruzione secondaria superiore, Guglielmo Marconi di Vittoria, Anna Giordano – la cura, la conoscenza e il rispetto del territorio sono tra i punti cardine del nostro  progetto educativo. Vogliamo fare conoscere ai nostri ragazzi le peculiarità dell’olio. Nei nostri laboratori verrà preparato un menù utilizzando i prodotti del territorio e l’olio dop”. Per il consorzio di tutela un momento di formazione e informazione.

E’ un percorso di crescita importante – aggiunge il presidente del consorzio di tutela dell’olio dop monti iblei, Giuseppe Arezzo –vogliamo promuovere l’olio dop anche a scuola con mini corsi e momenti di divulgazione. Un grazie particolare va rivolto alla dirigente scolastica, Anna Giordano, che ha voluto siglare questo accordo di collaborazione importante. A scuola, poi, a metà maggio, sarà organizzato il primo evento con un corso teorico pratico dedicato interamente all’olio. Spazio anche alla degustazione con i futuri chef che si cimenteranno nella preparazione di un menù completo utilizzando ovviamente il nostro olio dop”.   Tra gli obiettivi la creazione di una vera carta degli oli che sarà ideata e creata dagli studenti. La carta degli oli al ristorante, purtroppo,  è ancora un lusso per pochi.

Un valore che cresce nel tempo. Mettendo a disposizione di una finalità condivisa le proprie risorse, unendo nuove idee. Tutto ciò ha l’indiscusso vantaggio di ottenere obiettivi che magari sono più difficoltosi da raggiungere da soli. Associarsi al consorzio di tutela dell’olio Dop Monti Iblei vuol dire usufruire della forza organizzativa e di alcuni importanti servizi e benefici. Un invito, quello del consorzio, rivolto ai “nuovi” produttori inseriti nelle aree di ampliamento. Ovvero i territori di Scordia e Mirabella Imbaccari in provincia di Catania, Avola e Carlentini nel Siracusano. Una opportunità, in un momento in cui l’olio Dop Monti Iblei ha acquisito una credibilità internazionale. “E’ un invito rivolto alle aziende dei territori inclusi nelle aree di ampliamento alla modifica del disciplinare – spiega il presidente Giuseppe Arezzo – il consorzio mette a disposizione le proprie competenze e l’attività di promozione e di divulgazione”. Il consorzio Dop Monti Iblei nasce per tutelare e diffondere le qualità di uno dei prodotti che rappresenta al meglio la tipicità della tradizione e della cultura iblea: l’olio extravergine d’oliva. Il consorzio, insomma, rappresenta e tutela i produttori che aderiscono al disciplinare, promuovendo e valorizzando il prodotto, rendendo riconoscibile e distinguibile il territorio di provenienza tramite operazioni di promozione mirate. Le aziende interessate possono contattare gli uffici amministrativi del consorzio presso la sede di Ragusa (cellulare 393-9428231. E-mail: segreteria@montiblei.com, segreteriamontiblei@gmail.com, Pec montiblei@pec.it). La richiesta di adesione va inoltrata entro e non oltre il 31 luglio. Ci sono delle procedure da espletare – fanno sapere dal consorzio – oltre alla parte burocratica e amministrativa, con la scheda di adesione che si può scaricare sul sito internet del consorzio, anche la verifica in campagna, da parte degli ispettori dell’organismo di controllo di Agroqualità. La verifica serve per constatare, in campo, la rispondenza al disciplinare di produzione ovvero quanto dichiarato dal produttore in merito alle cultivar, al numero delle piante e al sesto di impianto. Tutto ciò servirà per tracciare e verificare le produzioni ottenute.

L’olio Dop Monti iblei sarà il simbolo della settimana per la prevenzione oncologica in ambito locale. “L’oro verde” del territorio ibleo, con accertate caratteristiche nutrizionali ed organolettiche è, infatti, in grado di proteggere da diversi tipi di tumore. La settimana per la prevenzione oncologica organizzata dalla Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori) – in programma dal 13 al 21 marzo – diffonde il valore della prevenzione oncologica come metodo di vita, attraverso la promozione di corretti stili di vita e, in particolare, la sana e corretta alimentazione. “Il consorzio di tutela dell’olio Dop Monti iblei – spiega il presidente Giuseppe Arezzo – ha accolto, da subito, il messaggio e l’invito della Lega italiana per la lotta contro i tumori. Siamo consapevoli dell’importanza della prevenzione e dei corretti stili di vita. Per questa ragione il consorzio sarà parte attiva nel contesto dell’importante iniziativa legata alla prevenzione”.

L’olio Dop veicolo non solo di promozione ma anche di sensibilizzazione su un tema così importante come la prevenzione. “La nostra mission è legata alla promozione – aggiunge il presidente – ma siamo consapevoli dell’importanza della prevenzione.  Contrastare alcune abitudini nocive tramite la cultura della prevenzione riduce sensibilmente la possibilità di ammalarsi di tumore”. Fitto il calendario degli appuntamenti organizzati dalla sezione ragusana della Lilt. Tra questi, giovedì 18 marzo, si terrà una conferenza, on line, sul tema “Stili di vita, alimentazione e sport come prevenzione dei tumori” con la presenza di esperti del settore: Lina Lauria, (responsabile scientifico Lilt), Valentina Villadoro (nutrizionista), Gaetano Iachelli (medico dello sport Asp Ragusa). La piattaforma utilizzata sarà Zoom. Per partecipare si dovrà inviare un messaggio WhatsApp (334-3985455) e si riceveranno le credenziali mezz’ora prima della conferenza. Spazio anche alla solidarietà: con un piccolo contributo di 5 euro sarà possibile ricevere una bottiglietta di olio Dop Monti iblei e legumi secchi. Un appuntamento, quello della prevenzione, oramai calendarizzato in tutta Italia dalla Lega Italiana per la lotta contro i tumori.  La campagna, che è stata istituita con decreto del presidente del Consiglio nel 2005, ha lo scopo di diffondere la cultura della prevenzione e l’importanza di corretti e sani stili di vita.

 

 

Una produzione discreta sul piano quantitativo ma non omogenea su tutto il territorio.  Guardando, poi, al gusto c’è da essere più che ottimisti per un prodotto di eccelsa qualità. Un calo della produzione dovuta, essenzialmente, ad un’estate poco piovosa che se da un lato ha offerto un’accelerazione alla maturazione precoce delle olive, dall’altro non ha garantito alle colture l’alimento principe per assicurare un abbondante raccolto. Sono poco meno di 1900, almeno fino a ora, i quintali di olio Dop certificato fino ad oggi (189 mila 848 chilogrammi per l’esattezza) nel comprensorio della Dop Monti Iblei che include quasi per intero la provincia di Ragusa, buona parte della provincia di Siracusa e una “piccola” fetta del versante catanese. I dati definitivi dell’olio Dop Monti Iblei certificato saranno comunque comunicati tra poco meno di un mese. “Abbiamo avuto modo di registrare una qualità eccelsa – spiega il presidente del consorzio di tutela dell’olio Dop Monti Iblei, Giuseppe Arezzo – nel corso di un’annata caratterizzata da mille problematiche, non ultima la drammatica situazione legata alla pandemia. I nostri produttori, ancora una volta, hanno dimostrato, comunque, un grande spirito di impresa pur alle prese con un mercato, in questo momento storico, assai complicato. Siamo convinti che, con la modifica del disciplinare di produzione e l’ingresso di nuove realtà come Carlentini, Avola, Mirabella Imbaccari e Scordia, si concretizzeranno maggiori opportunità per i nostri consorziati”.

“Altra novità – aggiunge Arezzo – riguarderà l’inserimento di due varietà autoctone Biancolilla e Zaituna e la possibilità, per i produttori, di realizzare oli monocultivar o, in alternativa, con uno, due, tre e al massimo cinque cultivar diverse”.

Il consorzio, intanto, ha lavorato alacremente per la promozione e la valorizzazione del prodotto “principe”. Lo chef Andrea Perini, nel suo  volume “Trentagocce”, ha dedicato un ampio spazio al consorzio di tutela dell’olio Dop Monti Iblei con un articolo dal titolo “Dall’albero alla tavola”. Un volume che, oltre a raccontare trenta piatti del giovane talento toscano in abbinamento ad altrettanti oli Evo italiani di altissima qualità, passa in rassegna l’intero percorso dall’albero di olivo fino alla tavola. Ai maggiori esperti del settore, giornalisti e degustatori, sono affidati i focus sull’olio in cucina, nella storia e sui mercati, nonché i segreti sulla coltivazione e la frangitura delle olive.

 

 

 

 

Un ampio reportage sulla giornata di formazione riservata ai soci dell’Amira in collaborazione con il consorzio di tutela dell’olio dop monti iblei con un mini corso per assaggiatori di olio. La giornata di formazione (Lo scorso 15 dicembre presso l’agriturismo Scornavacchie a Chiaramonte Gulfi)  e’ servita per guidare i professionisti nel settore della ristorazione in un percorso del gusto. La giornata di formazione ha visto la presenza del capo panel Giuseppe Cicero. Il periodico nazionale “Ristorazione e ospitalità’” dell’associazione maitres italiani ristoranti e alberghi (AMIRA) da ampio spazio all’evento formativo.

 

 

Il consorzio di tutela dell’olio dop monti iblei è tra i consorzi “riuniti” del Dos Sicila: l’associazione dei consorzi delle denominazioni di origine siciliana e delle produzioni a marchio Qs. Dos Sicilia è composta da: Carota Novella di Ispica, Ciliegia dell’Etna, Cioccolato di Modica, Formaggio Ragusano dop, Formaggio Piacentinu Ennese, Formaggio Pecorino Siciliano, Olio Monte Etna, Olio dop Monti iblei, Olio Val di Mazara, Pesca Leonforte, Pistacchio di Raffadali, Pistacchio verde di Bronte, Pomodoro di Pachino, Provola dei Nebrodi, Qs Progetto Natura, Qs Rete Ovinicoltori, Vastedda della Valle del Belice.

A guidare l’associazione  Massimo Todaro, professore Associato di nutrizione e alimentazione animale presso il dipartimento Saaf dell’Università di Palermo, che sarà collaborato da due vicepresidenti nelle persone di Salvatore Peluso, quale presidente del consorzio di tutela del Cioccolato di Modica e Salvatore Lentinello, presidente del consorzio Pomodoro di Pachino, e dai consiglieri Sebastiano Tosto in rappresentanza della Qs Rete Ovinicoltori, e Giosuè Catania presidente del consorzio Olio Monte Etna. La necessità di costituire una associazione capace di rappresentare gli interessi delle produzioni di eccellenza siciliane, era avvertita da tempo da tutti i consorzi, e auspicata a tutti i livelli, europeo ,nazionale e regionale sia in sede politica che tecnica.  Da ultimo in occasione della presentazione del rapporto Qualivita – Ismea, organizzato da Origin Italia ha posto l’accento sulla necessità che le Ig italiane siano tutte sostenute da consorzi di tutela.

Diventa definitiva la modifica al disciplinare di produzione dell’olio Dop Monti iblei. Dopo la pubblicazione sulla Gazzetta europea dello scorso 19 agosto, nessun ricorso è stato inoltrato. Ecco perché, a giorni, si attende la nuova pubblicazione sulla Gazzetta europea per sancire il completamento di un iter molto travagliato, avviato addirittura nel lontano 2012 e che, però, finalmente, è stato portato a compimento. Confermate, dunque, tutte le novità su cui il Consorzio aveva puntato con l’attuale consiglio di amministrazione presieduto da Giuseppe Arezzo vale a dire l’ampliamento delle aree di produzione con l’ingresso di nuovi comuni: Scordia e Mirabella Imbaccari in provincia di Catania, Avola e Carlentini nel Siracusano (quest’ultimo, presente per una sola parte nel disciplinare vigente, è stato ricompreso con il suo territorio per intero) dove sono stati riscontrati i requisiti storici ed agronomici per potere far parte della zona geografica di produzione dell’olio Dop Monti iblei. Modificata anche l’area di produzione visto che alcuni territori del Ragusano, ricadenti nella fascia costiera, parzialmente delimitati, adesso potranno rientrarci a pieno titolo con i confini amministrativi.  E’ stata, inoltre, introdotta la possibilità di utilizzare la denominazione “Monti iblei” per tutta la produzione eliminando l’obbligo di usare le menzioni geografiche aggiuntive. Anche l’altitudine, con riferimento all’ubicazione delle piante o dei terreni olivetati, non avrà più alcun limite. Si è ritenuto di eliminare la delimitazione altimetrica (80-700 metri sul livello del mare). Infatti, anche a quote basse, sotto gli 80 metri sul livello del mare, se le olive delle diverse varietà sono raccolte nel periodo indicato e con i criteri delle moderne tecniche di estrazione, così come prescritto nel disciplinare di produzione, non ci saranno differenze nel prodotto finale. Altra novità riguarderà l’inserimento di due varietà autoctone Biancolilla e Zaituna e la possibilità, per i produttori, di realizzare oli monocultivar o, in alternativa, con uno, due, tre e al massimo cinque cultivar diverse. Non appena ci sarà la nuova pubblicazione in Gazzetta europea, il consorzio, con l’auspicio che si allenti l’emergenza pandemica, predisporrà un’audizione pubblica per comunicare a tutti i soggetti interessati i contenuti delle nuove modifiche al disciplinare.

Ringrazio tutti coloro che ci hanno collaborato – afferma il presidente del consorzio di tutela dell’olio Dop Monti iblei, Giuseppe Arezzo – per il raggiungimento di un risultato di per sé straordinario, in virtù dell’azione incessante portata avanti dal consorzio e dal consiglio di amministrazione. L’assessorato regionale all’Agricoltura e il ministero delle Politiche agricole ci hanno fornito una importante attività di assistenza nel contesto di un percorso che sapevamo essere molto complesso e che, adesso, per fortuna, è arrivato al dunque. Da più parti era avvertita l’esigenza di ampliare l’area di produzione e di includere alcune realtà importanti della Sicilia sud-orientale. Abbiamo circoscritto il comprensorio del consorzio inglobando altri territori omogenei vocati all’olivicoltura. Ci concentreremo, adesso, nell’importante lavoro di promozione che si rende necessario in questa fase, con il sostegno che ci arriverà anche, ne siamo certi, dal sindaco di Chiaramonte Gulfi, Sebastiano Gurrieri, nella sua qualità di coordinatore regionale delle Città dell’olio della Sicilia”.

 

Amaro e piccante. E al naso si deve percepire il frutto di provenienza. Essere assaggiatore d’olio equivale ad acquisire una piena consapevolezza dell’identità di un olio extravergine di oliva. All’assaggio si scopre tutto, l’olio si svela. Un buon naso e un buon palato possono, però, essere non sufficienti per diventare un assaggiatore professionista di olio. Un vero esperto dell’“oro liquido” si distingue da un semplice amatore in virtù della sua formazione. E’ quanto hanno avuto modo di sperimentare sul campo i partecipanti al corso per assaggiatori d’olio, a numero limitato e riservato ai soci dell’Associazione maitre italiani ristoranti e alberghi, promosso dalla sezione ragusana dell’Amira Ragusa Barocca (nella foto in alto Vito Guzzardi, fiduciario dell’Amira) in collaborazione con il consorzio di tutela dell’olio Dop Monti iblei. L’appuntamento, tenutosi all’agriturismo Scornavacche, in territorio di Chiaramonte, è servito per guidare gli addetti ai lavori nel campo della ristorazione lungo un percorso del gusto. Per potere classificare i diversi tipi di olio extravergine di oliva, insieme alla valutazione chimico-fisica del prodotto, è stata necessaria anche la valutazione organolettica, che ha un duplice obiettivo: misurare l’intensità delle caratteristiche positive dell’olio (fruttato, amaro, piccante) e individuare l’eventuale presenza di difetti (rancido, muffa, avvinato). L’assaggio guidato di cinque oli diversi, rigorosamente senza etichetta, è stato condotto dal capo panel Giuseppe Cicero che ha avuto modo di mettere in rilievo le qualità e le caratteristiche organolettiche dell’olio extravergine d’oliva, illustrandone le tecniche d’assaggio. Il minicorso si è concluso con l’assaggio di un primo piatto (le mezze maniche, pasta artigianale di grani antichi siciliani) dell’azienda ragusana Pastara (nella foto  Chiara Di Benedetto)  condite con aglio, olio, peperoncino, pesto di zucchine e mandorle. Come secondo piatto, il roast beef accompagnato con gelato all’olio Dop Monti iblei. “Ringrazio l’Amira e il presidente Vito Guzzardi – afferma il presidente del consorzio olio Dop Monti iblei, Giuseppe Arezzo – per la collaudata collaborazione che ci ha consentito, già in altre occasioni, di tagliare traguardi di un certo prestigio. Ieri, abbiamo sperimentato un’altra tappa del percorso che si vuole portare avanti assieme. E devo dire che la soddisfazione, da parte di entrambi, è stata parecchia. La formazione continua e la possibilità di mettere in vetrina la qualità e le caratteristiche del nostro olio ci consente di guardare a un futuro sempre più interessante in prospettiva”.

 

 

Riconoscere un buon olio extravergine d’oliva. Un corso specifico per assaggiatori d’olio rivolto esclusivamente ai soci della sezione ragusana dell’AMIRA (associazione Maitre Italiani Ristoranti e Alberghi) in collaborazione con il consorzio di tutela dell’olio dop monti iblei. Il corso – rigorosamente a numero chiuso (riservato ai soci dell’AMIRA) si svolgera’ martedì 15 dicembre –. con inizio alle ore 10 – presso l’agriturismo Scornavacchie a Chiaramonte Gulfi. I corsisti avranno la possibilità di degustare l’olio dop monti iblei  in una giornata dedicata interamente alla formazione in aula. Essere assaggiatore d’olio equivale ad acquisire una piena consapevolezza dell’identità di un olio extravergine di oliva. All’assaggio si scopre tutto, l’olio si svela. Un extravergine di qualità dovrà assolutamente rimandare al frutto da cui proviene – l’oliva – con profumi freschi, netti e piacevoli. Sempre al naso sarà possibile cogliere anche tutta una serie di note aromatiche di tipo erbaceo, vegetale e floreale