Modifiche al disciplinare di produzione dell’olio dop monti iblei. Con la pubblicazione sulla gazzetta europea lo scorso 19 agosto. Tante le “novità”: dall’ampliamento delle aree di produzione con l’ingresso di nuovi comuni all’inserimento di nuove varietà. Quattro le new entry: Scordia e Mirabella Imbaccari in provincia di Catania, Avola e Carlentini nel siracusano. In questi comuni “sono stati riscontrati i requisiti storici ed agronomici per poter far parte della zona geografica di produzione dell’olio dop monti iblei. Per adeguare il disciplinare al principio di unicita’ dell’area di riferimento della dop e’ stato ricompreso nella zona geografica l’intero comune di Carlentini presente nel disciplinare vigente per una sola parte”. Modifiche “sostanziali” con l’ampliamento dell’area di produzione. Alcuni territori del ragusano, ricadenti nella fascia costiera, parzialmente delimitati, rientrano a pieno titolo con i confini amministrativi. E’ stata introdotta la possibilità di utilizzare la denominazione “monti iblei”per tutta la produzione eliminando l’obbligo di usare le menzioni geografiche aggiuntive. Anche l’altitudine, inerenti l’ubicazione delle piante o dei terreni olivitati, non ha più alcun limite. Si è ritenuto, infatti, eliminare la delimitazione altimetrica (80-700 metri sul livello del mare) “Anni di analisi confermano e anche a quote basse, sotto gli 80 metri sul livello del mare, se le olive delle diverse varietà vengono raccolte nel periodo indicato nel disciplinare e con i criteri delle moderne tecniche di estrazione, così come prescritto nel disciplinare di produzione, non ci sono differenze nel prodotto finale”.Altra novità, del disciplinare di produzione pubblicato sulla Gazzetta europea, l’inserimento di due varietà autoctone Biancolilla e Zaituna e la possibilità, per i produttori, di realizzare olii monocultivar o, in alternativa, con uno, due, tre e al massimo cinque cultivar diverse. Il presidente del consorzio di tutela dell’olio Dop Monti iblei, Giuseppe Arezzo, guarda con fiducia al futuro. “E un risultato straordinario – commenta Giuseppe Arezzo – frutto di un lavoro incessante del consorzio e del consiglio di amministrazione. Un ringraziamento va rivolto all’assessorato regionale all’agricoltura e al ministero delle politiche agricole per la fattiva e importante collaborazione. Il consorzio ha dimostrato la sua dinamicità presentando una modifica al disciplinare al passo con i tempi introducendo, di fatto, le innovate tecnologie nei moderni impianti”. Un lavoro di interlocuzione iniziato nel 2012. “Durante il primo mandato da presidente -aggiunge Arezzo – è iniziato un percorso irto di ostacoli per la modifica sostanziale al disciplinare con mille cavilli burocratici da superare. C’era l’esigenza, da subito, di ampliare l’area di produzione e di includere alcune realtà importanti della Sicilia sud orientale. Circoscrivere il comprensorio del consorzio inglobando altri territori omogenei vocati all’olivicoltura”.Il consorzio di tutela dell’olio dop monti iblei comunicherà, previa audizione pubblica, il risultato raggiunto con la modifica al disciplinare.