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Giuseppe Ardagna, 27 anni di Ragusa, selezionato per la borsa di studio  Qualivita tra quasi 90 candidature, under 40, provenienti da 14 regioni italiane.  Il bando per la Borsa di studio Qualivita, riservata ai giovani imprenditori di aziende del settore olivicolo-oleario delle filiere DOP IGP, è stato accolto con entusiasmo e ha riscosso un notevole successo: in un mese sono state raccolte quasi 90 candidature  provenienti da 14 regioni italiane. L’iter di valutazione si è concluso con la selezione di Giuseppe Ardagna, 27 anni nato a Ragusa e impegnato da anni nell’azienda di famiglia Frantoi Cutrera. Un giovane che da anni si dedica al settore olivicolo contribuendo allo sviluppo delle filiere a qualità certificata e ai Consorzi di tutela Olio DOP Monti Iblei e Olio Sicilia IGP e custodendo la secolare tradizione contadina legata all’olivicoltura. Per ogni candidatura, oltre alla presenza dei requisiti richiesti e la correttezza delle informazioni fornite, sono stati analizzati accuratamente gli aspetti motivazionali, valutando la loro aderenza agli obiettivi del corso, la visione di sviluppo legata all’olio DOP/IGP e l’originalità delle proposte imprenditoriali illustrate. Di seguito le motivazioni che hanno portato la Fondazione Qualivita a selezionare il vincitore della Borsa di studio.

Un giovane imprenditore con un percorso di studi alle spalle coerente con gli obiettivi  formativi del master – laurea triennale di Tecnologie agrarie e laurea magistrale in  Biotecnologie agroalimentari –, che ha saputo veicolare attraverso la sua candidatura la  rilevanza che le certificazioni DOP IGP ricoprono nelle dinamiche di sviluppo della sua realtà  aziendale e del settore dell’olio EVO di qualità. Non ultima anche la capacità di visione,  focalizzata con particolare attenzione: alla centralità del territorio di origine per favorire lo  sviluppo del tessuto economico locale, all’importanza del ruolo del Consorzio nel favorire lo  sviluppo della filiera in tutte le sue componenti, alla sostenibilità e alla biodiversità con la  valorizzazione delle cultivar autoctone e del patrimonio ambientale del territorio.

 

(comunicato stampa Fondazione Qualivita)