Articoli

Un valore che cresce nel tempo. Mettendo a disposizione di una finalità condivisa le proprie risorse, unendo nuove idee. Tutto ciò ha l’indiscusso vantaggio di ottenere obiettivi che magari sono più difficoltosi da raggiungere da soli. Associarsi al consorzio di tutela dell’olio Dop Monti Iblei vuol dire usufruire della forza organizzativa e di alcuni importanti servizi e benefici. Un invito, quello del consorzio, rivolto ai “nuovi” produttori inseriti nelle aree di ampliamento. Ovvero i territori di Scordia e Mirabella Imbaccari in provincia di Catania, Avola e Carlentini nel Siracusano. Una opportunità, in un momento in cui l’olio Dop Monti Iblei ha acquisito una credibilità internazionale. “E’ un invito rivolto alle aziende dei territori inclusi nelle aree di ampliamento alla modifica del disciplinare – spiega il presidente Giuseppe Arezzo – il consorzio mette a disposizione le proprie competenze e l’attività di promozione e di divulgazione”. Il consorzio Dop Monti Iblei nasce per tutelare e diffondere le qualità di uno dei prodotti che rappresenta al meglio la tipicità della tradizione e della cultura iblea: l’olio extravergine d’oliva. Il consorzio, insomma, rappresenta e tutela i produttori che aderiscono al disciplinare, promuovendo e valorizzando il prodotto, rendendo riconoscibile e distinguibile il territorio di provenienza tramite operazioni di promozione mirate. Le aziende interessate possono contattare gli uffici amministrativi del consorzio presso la sede di Ragusa (cellulare 393-9428231. E-mail: segreteria@montiblei.com, segreteriamontiblei@gmail.com, Pec montiblei@pec.it). La richiesta di adesione va inoltrata entro e non oltre il 31 luglio. Ci sono delle procedure da espletare – fanno sapere dal consorzio – oltre alla parte burocratica e amministrativa, con la scheda di adesione che si può scaricare sul sito internet del consorzio, anche la verifica in campagna, da parte degli ispettori dell’organismo di controllo di Agroqualità. La verifica serve per constatare, in campo, la rispondenza al disciplinare di produzione ovvero quanto dichiarato dal produttore in merito alle cultivar, al numero delle piante e al sesto di impianto. Tutto ciò servirà per tracciare e verificare le produzioni ottenute.