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Scordia entra a pieno titolo nell’area di produzione dell’olio dop monti iblei. Le aziende, adesso, potranno chiedere di aderire al consorzio di tutela dell’olio dop. Le istanze dovranno pervenire tra il mese di maggio ed entro il  31 luglio del prossimo anno. Per i “nuovi” produttori la possibilità di promuovere l’olio dop grazie alle iniziative promozionali e di tutela del consorzio. Una “conquista” per il comune di Scordia che ha trasformato, con la crisi agrumicola, la propria vocazione alla olivicoltura di qualità. Si tratta per lo più di oliveti  gestiti da aziende familiari che con questa attività compiono una meritoria opera di conservazione del territorio. La qualità, nei suoi diversi aspetti e attraverso i suoi diversi livelli, sembra rappresentare la chiave che le imprese del settore hanno per entrare nei segmenti di mercato dell’olio sempre più differenziati.  Nell’aula consiliare del comune di Scordia la prima audizione pubblica dopo la modifica al disciplinare alla presenza dei produttori, del sindaco Francesco Barchitta, e dei  vertici del consorzio con il presidente Giuseppe Arezzo e l’agronomo, Umberto Godano.

L’ingresso del nostro comune nell’area di produzione è un risultato straordinario per la nostra piccola realtà a forte vocazione agrumicola – spiega il sindaco di Scordia -I nostri produttori avranno la possibilità di cimentarsi in un nuovo settore, l’olivicoltura, in grande crescita”. Un iter lungo e farraginoso, la modifica al disciplinare di produzione, iniziato nel 2012. Quattro le new entry, ossia Scordia e Mirabella Imbaccari in provincia di Catania, Avola e Carlentini nel Siracusano. In questi comuni “sono stati riscontrati i requisiti storici ed agronomici per poter far parte della zona geografica di produzione dell’olio dop Monti iblei”. L’olio dop ha una identità chiara e ripetibile, dalle caratteristiche organolettiche distintive molto precise, facilmente riconoscibili non solo da assaggiatori esperti, ma anche da consumatori attenti e sensibili. “Ringraziamo i tecnici e il sindaco di Scordia –commenta il presidente del consorzio di tutela, Giuseppe Arezzo – l’inserimento di questo segmento di territorio nell’area di produzione è un valore aggiunto. Siamo consapevoli dell’importanza della concertazione e della condivisione con la regione Sicilia e con il  ministero delle politiche agricole”. L’agronomo Umberto Godano ha illustrato ai presenti le procedure tecniche per aderire al consorzio. Associarsi vuol dire usufruire della forza organizzativa del Consorzio e di alcuni importanti servizi e benefici. L’unione fa la forza. Un detto antico che rappresenta in modo plastico ed evidente la mission del consorzio di tutela. Il consorzio sarà sicuramente utile per gestire i cambiamenti non provocati ma accelerati dalla pandemia.

Una vasta area, fino al mare, inclusa nella modifica al disciplinare di produzione dell’olio dop monti iblei. Alcuni territori del Ragusano, ricadenti nella fascia costiera, parzialmente delimitati, adesso potranno rientrarci a pieno titolo con i confini amministrativi. Anche i comuni di Mirabella Imbaccari e Scordia (nel catanese), Carlentini e Avola, (in provincia di Siracusa) sono state inserite nelle aree di produzione. Il consorzio di tutela, adesso, avrà il compito di coordinare le audizioni pubbliche per comunicare ai produttori i risultati ottenuti con la modifica al disciplinare. Alla presenza dei rappresentanti del ministero, dell’assessorato regionale all’agricoltura, dei consorzi di tutela della Dop in Sicilia, e dei funzionari dell’Irvo (istituto regionale della vite, del vino, dell’olio). “Un lavoro incessante – spiega il presidente del consorzio di tutela dell’olio dop monti iblei, Giuseppe Arezzo – con una proficua interlocuzione con i funzionari e i dirigenti dell’assessorato e del ministero in particolare Luigi Polizzi. La modifica al disciplinare di produzione è frutto di una lavoro di squadra di tutto il consiglio di amministrazione del consorzio di tutela dell’olio dop.  Il consorzio ha dimostrato la sua dinamicità presentando una modifica al disciplinare al passo con i tempi introducendo, di fatto, le innovate tecnologie nei moderni impianti.” I comuni di Scordia e Mirabella Imbaccari, incluse nella modifica al disciplinare, guardano con fiducia al futuro.

 “E’ un risultato straordinario per la nostra piccola realtà – commenta Valerio Martines, assessore del comune di Mirabella Imbaccari – un lavoro incessante con tutta la documentazione richiesta dalla comunità europea iniziato con l’ex assessore Bonura. Nel nostro territorio, tra l’altro, ci sono delle realtà eccellenti per la produzione di olio come il frantoio Berretta. La superfice olivicola, seppur limitata, si estende nella parte collinare, con alcuni alberi secolari, meglio conosciuta, come monte Bosco”.  Anche l’altitudine, con riferimento all’ubicazione delle piante o dei terreni olivetati, non avrà più alcun limite. Si è ritenuto di eliminare la delimitazione altimetrica (80-700 metri sul livello del mare). Infatti, anche a quote basse, sotto gli 80 metri sul livello del mare, se le olive delle diverse varietà sono raccolte nel periodo indicato e con i criteri delle moderne tecniche di estrazione, così come prescritto nel disciplinare di produzione, non ci saranno differenze nel prodotto finale. Per il territorio di Scordia  un risultato importante frutto di un lavoro di concertazione.

E’  stato un lavoro incessante durato ben sei mesi –spiega Salvo Distefano, tecnico agronomo  – grazie alla fattiva collaborazione di altri due colleghi  Rocco Privitera e Salvatore Porcina Russo che hanno preparato la relazione da trasmettere al ministero. Scordia ha una produzione olivicola importante con la riconversione, negli anni 80, delle piantagioni di agrumi. La crisi devastante delle arance, con gli accordi euro mediterranei, hanno causato un crollo verticale delle esportazioni. Ci prepariamo, adesso, al lavoro del futuro con le coltivazioni di Nocellara Etnea che è stata inserita nella modifica al disciplinare di produzione del consorzio di tutela dell’olio dop monti iblei”.